L’ultima generazione di fenomeni del Palermo di Maurizio Zamparini è la loro. Gemelli diversi nella squadra rosanero, insieme tra il 2013 e il 2015: Paulo Dybala e Andrea Belotti. Fantasista a tutto campo la Joya, ariete ancor prima di diventare toro il Gallo. Stessa età, sono nati a distanza di un mese e cinque giorni, i due attaccanti furono gli assoluti protagonisti insieme a Franco Vazquez della squadra che prima riconquistò la serie A e poi la difese divertendo tutta Italia. In tutto sono stati 34 i gol segnati in coppia nelle due stagioni vissute insieme, solo un antipasto di quanto avrebbero fatto dall’estate del 2015 a oggi.
Vicini, nella stessa città. Eppure più lontani non potrebbero essere calcisticamente parlando, considerando la rivalità storica tra Juve e Torino. Insieme hanno dimostrato di essere speciali, separati sono diventati grandi fino a entrare nella storia dei rispettivi club: 97 gol in bianconero per Dybala, 99 per Belotti.
Intanto sono pronti a sfidarsi di nuovo, arrivando al derby di domani con stati d’animo opposti. Perché la Juve nonostante un avvio di stagione balbettante resta pur sempre una delle favorite per lo scudetto con gli ottavi di Champions League in tasca con ampio anticipo, mentre il Toro sta tentando a piccoli passi di abbandonare i bassifondi della classifica che non dovrebbero rispecchiare i valori della rosa. Ma anche perché Belotti nonostante la fastidiosa gonalgia che lo condiziona in allenamento più che in partita continua a segnare con una regolarità impressionante, mentre Dybala è tornato a vivere quello stesso copione che anno dopo anno lo accompagna in bianconero dovendo nuovamente ripartire dal fondo delle gerarchie nell’attacco juventino.
Il derby per il riscatto personale è quindi il tema da cui non può sfuggire la Joya. I problemi fisici lo hanno limitato parecchio, è un fatto. Ma forse c’è altro, da quella trattativa infinita per un rinnovo di contratto che sembra non arrivare mai e può riposizionarlo di nuovo sul mercato, alla caccia alla giusta posizione in campo che dopo l’exploit della gestione Maurizio Sarri si sta riproponendo anche con Andrea Pirlo come ai tempi di Max Allegri. La rinascita di Dybala passa dal campionato, a Benevento ha steccato ancora nonostante il riposo di Cristiano Ronaldo lo rendesse indispensabile per 90 minuti più recupero, nel derby mancherà lo squalificato Alvaro Morata e contro il Toro dovrà dimostrare di potersi riprendere il posto da titolare. Impresa tutt’altro che semplice considerando i 18 gol segnati dai compagni di reparto fin qui, contro l’unica rete messa a segno da Dybala nel finale di Ferencvaros-juve.
Il derby per il riscatto collettivo è invece la missione di Belotti. Che non si ferma mai e non si ferma più, ma dovrà una volta ancora provare a prendere per mano il suo Toro nel tentativo di centrare quell’impresa che allo Stadium non c’è mai stata: solo sconfitte e due pareggi di fine stagione il ruolino di marcia dei granata nella casa dei cugini. Dybala e Belotti, Belotti e Dybala: la sfida nella sfida di questo derby è anche la loro.
JUVENTUS (3-4-1-2)
Szczesny
De Ligt Bonucci Danilo
Cuadrado Arthur Rabiot Chiesa
Kulusevski
Dybala Ronaldo
PANCHINA 31 Pinsoglio, 38 Frabotta, 12 Alex Sandro, 37 Dragusin, 14 McKennie, 8 Ramsey, 30 Bentancur, 33 Bernardeschi, 34 Da Graca, 39 Portanova
ALLENATORE Pirlo
BALLOTTAGGI Rabiot-Bentancur 55-45%, Kulusevski-Ramsey 60-40%, Chiesa-Alex Sandro 60-40%
SQUALIFICATI Morata (2)
INDISPONIBILI Chiellini (10 giorni) Demiral (10) Buffon (da valutare)
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TORINO (3-5-2)
Sirigu
Izzo Lyanc Bremer
Singo Meité Rincon Linetty Rodriguez
Zaza Belotti